L´unico film italiano in gara al 66/o Festival di Berlino, il documentario ´Fuocoammare´ di Gianfranco Rosi ha vinto l´Orso d´Oro come Miglior film.
La giuria di questa edizione era presieduta da Meryl Streep e i componenti erano la nostra Alba Rohrwacher, Clive Owen, l’attore tedesco Lars Eidinger, la regista polacca Malgorzata Szumowska, il critico inglese Nick James e la fotografa francese Brigitte Lacombe.
Fuocoammare racconta la tragedia dei migranti che arrivano a Lampedusa e Rosi per realizzare il suo lavoro ha effettuato riprese sul posto per un anno, riuscendo a descrivere ciò che accade quotidianamente a coloro che tentano di sbarcare lungo le coste e agli italiani del luogo che vivono in quelle zone.
Il premio più importante del Festival di Berlino va così a un film di denuncia che tratta un tema estremamente drammatico e attuale, in un momento in cui in tutta l´UE e anche in Germania ci sono forti tensioni legate all´arrivo di migranti.
Per Rosi si tratta del secondo documentario, che segue ´Il sacro GRA´, il quale era invece stato premiato a Venezia nel 2013 con il Leone d´Oro.
"Il mio pensiero più profondo va a tutti coloro che non sono mai arrivati a Lampedusa, a coloro che sono morti" ha detto Rosi ritirando il premio "Dedico questo lavoro ai lampedusani che mi hanno accolto e hanno accolto le persone che arrivavano. È un popolo di pescatori e i pescatori accolgono tutto ciò che arriva dal mare. Questa è una lezione che dobbiamo imparare."
"L´accoglienza non deve essere fatta dalle singole nazioni, ma dall´Europa. L´esempio che ha dato l´Austria, che sta iniziando a chiudersi, non è un grande esempio", aveva dichiarato in precedenza il regista "L´Italia ha fatto tantissimo. Per venti anni ha fatto da sola, ora non è più il momento di agire singolarmente."