La Porsche non è responsabile per la morte di Paul Walker. E´ quanto ha deciso un giudice statunitense, bocciando un primo ricorso intentato nei confronti della casa automobilistica tedesca.
Il ricorso era stato presentato dalla vedova di Roger Rodas, l´amico di Walker che nel dicembre del 2013 era alla guida della Porsche Carrera GT 2005 e che perse la vita insieme all´attore 40enne seduto al suo fianco, dopo che il bolide uscì di strada finendo contro un albero e prendendo fuoco.
Secondo il giudice "Il ricorrente non ha fornito alcuna prova utile a dimostrare che la morte di Rodas sia il risultato di errori" da parte della Porsche.
Un seconda causa è stata intentata alla Porsche da parte della figlia di Paul Walker, Meadow, 17 anni, e il procedimento è ancora in corso. A differenza di Rodas, che morì all´istante dopo l´impatto, l´attore perse invece la vita in seguito, quando l´auto prese fuoco.
Questa importante differenza potrebbe incidere sul giudizio del magistrato che si dovrà pronunciare: "Continueremo a combattere per dimostrare che la Porsche vende auto che uccidono" ha dichiarato Jeff Milam, legale della figlia dell´attore scomparso.
Successivamente a Meadow, anche il padre di Walker ha citato in giudizio la Porsche, sostenendo che a bordo dell´auto fossero mancanti alcune caratteristiche di sicurezza che avrebbero potuto salvare la vita del figlio.
In particolare, vengono indicati il sistema di controllo per la stabilità, i rinforzi laterali delle portiere e una linea per la fuga di combustibile.
la Porsche invece ha sempre sostenuto che l´auto su cui viaggiava Walker “era usurata e tenuta male” e che l´attore “conosceva bene i rischi su velocità e tipo di strada percorsa.”
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