James Woods non ha preso benissimo un tweet in cui lo si definiva un cocainomane, denunciando il proprietario dell´account e chiedendogli 10 milioni di dollari di danni.
Inizialmente la denuncia era contro ignoti, perché Twitter, senza la richiesta di un giudice non è tenuto a rivelare l´identità dei suoi utenti, che possono utilizzare degli alias.
Negli scorsi giorni però la Corte suprema di Los Angeles ha deciso che il procedimento intentato dalla star di ´C´era una volta in America´ debba avere corso e dunque il social network sarà costretto a fornire le generalità del suo utente, a cui quel cinguettio potrebbe costare molto caro.
Il Tweet incriminato è stato postato alcuni mesi fa dal profilo ´Abe List´, che adesso ha protetto i suoi messaggi spiegando di averlo fatto per difendersi da forme di "bullismo legale e vendicativo."
Woods, 68 anni, è notoriamente di idee repubblicane e posta spesso sul suo account tweet senza filtri in cui manifesta le sue posizioni conservatrici.
Proprio uno di questi tweet ha provocato la reazione dell´utente denunciato da Woods, che ha scritto in un primo post "il cocainomane James Woods continua a sniffare" e in un successivo cinguettio ha definito l´attore "un pagliaccio" e poi "uno scherzo."
"Il messaggio è stato visto da migliaia di persone che seguono Abe List e da centinaia di migliaia di follower di Woods" ha scritto l´avvocato dell´attore a sostegno delle motivazioni della denuncia e dell´entità del risarcimento richiesto "Si tratta di una campagna volta a discriminare e danneggiare la reputazione del mio cliente" ha ancora aggiunto il legale.
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