Nel corso di un'intervista al network USA Channel 4, Quentin
Tarantino, incalzato da domande sulla correlazione tra la violenza reale e quella cinematografica ha
perso decisamente le staffe.
Il regista statunitense si è alterato dopo che il giornalista
Guru-Murthy gli ha posto la domanda: "Pensi che ci sia un legame tra godere della violenza sul
grande schermo e goderne nella realtà?".
"Mi rifiuto di rispondere" ha detto Tarantino "non
sono il tuo schiavo e tu non sei il mio padrone. Non puoi farmi ballare sulla tua melodia, non sono
una scimmia".
"E' un film, è fantasia, non vita reale" ha continuato Tarantino "E questa è
un'intervista per promuovere la pellicola. Non voglio parlare delle implicazioni della violenza.
Affronto la questione da vent'anni. Se le persone vogliono sapere cosa ne penso è sufficiente che
cerchino le mie risposte su Google".
"Non ho cambiato la mia opinione di una virgola" ha
ancora aggiunto il regista "Non intendo ripetermi all'infinito. I miei fan sanno da dove vengo e
conoscono il mio punto di vista".
E quando il giornalista gli ha domandato il motivo per cui
realizza film cruenti, ha risposto: "Non lo so. E' come chiedere a Judd Apatow perché ami fare
commedie".